Presentazione del volume “Storia del diritto nel Regno di Napoli”


Nel mondo tradizionale, prima della rivoluzione francese e delle cosiddette “codificazioni moderne”, la legge non proveniva necessariamente dall’alto. In particolare, nei territori di cultura latina (come le penisole italica ed iberica), esso si formava innanzitutto attraverso la consuetudine, venendo poi sanzionata da un’autorità, che la riconosceva definitivamente (in quanto già esistente) e non la imponeva ex novo.
Così nacque anche il diritto del Regno di Napoli, della cui storia – dalle origini ducali agli ultimi anni del Regno – viene qui presentato un efficacissimo compendio, concepito come manuale per gli studenti universitari: una sintesi tuttora insuperata, realizzata dal lucano Gaetano Arcieri (1794-1867), uno dei maggiori storici del diritto dell’Ottocento borbonico. Giurista, poeta e docente universitario, egli incarnò appieno la figura del giurista romantico dell’Ottocento diviso tra diritto, letteratura e passione civile.
Membro di diverse Accademie, dedicò larga parte della sua esistenza all’insegnamento dei giovani dando vita nella natìa Latronico (Basilicata) ad una fiorente scuola privata a cui parteciparono molti giovani delle province limitrofe prima di presentarsi all’Università di Napoli. Le sue lezioni vennero raccolte nel Corso di studi legali e nella presente Stona del diritto, in cui offrì una compiuta ricostruzione storica del diritto.
Il volume è stato recentemente ripubblicato da D’Amico (Nocera Superiore, Salerno 2022, p. 202, € 16) e verrà presentato il 17 dicembre a San Lorenzello (Palazzo Massone, ore 19).
Il testo riveste particolare importanza perché permette di comprendere la genesi del diritto tradizionale esistente nel Regno di Napoli – anche durante il periodo dell’assolutismo illuminato, il Settecento – fino alla rivoluzione francese e alla conquista napoleonica.
Va notato che la rivoluzione francese non ha affatto risolto il problema dell’assolutismo, bensì lo ha aggravato, limitandosi unicamente a cambiare il soggetto assoluto: non più il Re ma lo Stato (o il Parlamento), esclusiva fonte del Potere legislativo e quindi della legge.
Nel mondo tradizionale, invece, fino al periodo detto “delle codificazioni moderne”, sorte in tutto il mondo ad imitazione del Codice Napoleone (1804), la legge non proveniva necessariamente dall’alto. In particolare, nei territori di cultura latina (come le penisole italica ed iberica), esso si formava in primo luogo attraverso la consuetudine, che veniva eventualmente sanzionata da un’autorità, che la riconosceva definitivamente (in quanto già esistente) e non la imponeva ex novo.
Il diritto napolitano è stato dunque per secoli basato sulla consuetudine: non sono mancati, è vero, codici compilativi che, come quelli tardo-romani, riassumevano ed ordinavano le leggi esistenti, ma era ignoto del tutto il concetto di codice normativo, che cioè imponesse una nuova legge, basandone la forza non già sull’autorità della Tradizione, bensì sulla volontà del legislatore.
Studiare lo sviluppo del diritto significa comprendere la storia di un Paese – in questo caso il Regno di Napoli – perché il diritto (che lo si voglia o no) impronta la vita di tutti, giorno dopo giorno e di conseguenza può caratterizzare (naturalmente, ci riferiamo a quello tradizionale) un determinato popolo assai più profondamente delle espressioni artistiche o delle conquiste tecniche e scientifiche.
Non è un caso che le sette dinastie che si sono succedute sul trono di Napoli (Normanni, Svevi, Angioini, Durazzo, Aragonesi, Asburgo e Borbone) abbiano sempre rispettato (fino alla rivoluzione francese) il diritto autoctono, che è sempre rimasto tale fino all’avvento delle codificazioni mo¬der¬ne. Naturalmente, essendo un diritto tradizionale era in evoluzione, poiché la tradizione di per sé, prendendo il meglio di ciò che appartiene al passato, lo adatta alle esigenze del periodo successivo, e quindi subisce le necessarie modificazioni.
Si può quindi affermare che il diritto, assai più delle dinastie, rappresenti un continuum presente nella storia, nell’essenza di un Regno.
Sabato 17 dicembre alle ore 19 a Palazzo Massone di San Lorenzello Storia del diritto nel Regno di Napoli di Gaetano Arcieri sarà presentato a cura di Claudio Saltarelli (Presidente Associazione Identitaria Alta Terra di Lavoro) e Benedetto Valerio (Avvocato del foro di Cassino). Interverranno anche il curatore dell’opera, Gianandrea de Antonellis (Universitas Mercatorum), l’editore Vincenzo D’Amico e Fernando Di Mieri (Facoltà Pontificia Regina Apostolorum), che presenterà il Progetto Formativo Fede e Culture.